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Coaching Corner

Che cos'è il "timing" nel tennis e come migliorarlo

del 26 giugno 2017



di Tomaz Mencinger (www.feeltennis.net)

Una delle cose più difficili nel tennis, a mio avviso, non è imparare la tecnica e nemmeno lavorare sul movimento di gambe - si tratta di gestire al meglio il ritmo dei colpi ed il "timing".

Il termine "timing" riferito al tennis è quasi intraducibile con una parola sola… potrei definirlo sincronizzazione, o tempismo. In ogni caso, si tratta della capacità di eseguire un dato colpo individuando con precisione il momento migliore in cui impattare la palla.

Siccome il timing migliora in modo naturale con il tempo, la maggior parte dei giocatori e degli allenatori non presta troppa attenzione a questo aspetto. Anzi, si finisce spesso per catalogare erroneamente molti errori come difetti tecnici, quando in realtà in tanti casi la tecnica errata è soltanto una conseguenza del cattivo timing.

Se si inizia a giocare a tennis molto presto e si continua a praticarlo con continuità, tanti aspetti come il timing, la valutazione della palla ed il ritmo di gioco non costituiranno un problema, in quanto ciascuno di essi migliorerà in modo naturale e senza che il giocatore se ne renda neppure conto a livello cosciente.

Al contrario, quando si inizia a giocare da adulti gli esercizi di miglioramento del timing possono rivelarsi cruciali per alzare sensibilmente il livello di gioco, specialmente perché permettono di distogliere la concentrazione del giocatore dalla tecnica pura, che troppo spesso rappresenta un fattore-chiave limitativo rispetto alla qualità del gioco.

I seguenti tre esercizi ti aiuteranno a migliorare il timing e il ritmo di gioco, e ti aiuteranno a giocare a tennis con minore sforzo.

Se impari a diminuire lo sforzo che metti nei tuoi colpi, accrescerai di conseguenza la solidità e l'accuratezza dei tuoi colpi, e, una volta che questo si sarà realizzato stabilmente, sarai in grado di aggiungere potenza controllata al tuo gioco.

Una delle cose più difficili nel tennis, a mio avviso, non è imparare la tecnica e nemmeno lavorare sul movimento di gambe - si tratta di gestire al meglio il ritmo dei colpi ed il "timing".

Il termine "timing" riferito al tennis è quasi intraducibile con una parola sola… potrei definirlo sincronizzazione, o tempismo. In ogni caso, si tratta della capacità di eseguire un dato colpo individuando con precisione il momento migliore in cui impattare la palla.

Siccome il timing migliora in modo naturale con il tempo, la maggior parte dei giocatori e degli allenatori non presta troppa attenzione a questo aspetto. Anzi, si finisce spesso per catalogare erroneamente molti errori come difetti tecnici, quando in realtà in tanti casi la tecnica errata è soltanto una conseguenza del cattivo timing.

Se si inizia a giocare a tennis molto presto e si continua a praticarlo con continuità, tanti aspetti come il timing, la valutazione della palla ed il ritmo di gioco non costituiranno un problema, in quanto ciascuno di essi migliorerà in modo naturale e senza che il giocatore se ne renda neppure conto a livello cosciente.

Al contrario, quando si inizia a giocare da adulti gli esercizi di miglioramento del timing possono rivelarsi cruciali per alzare sensibilmente il livello di gioco, specialmente perché permettono di distogliere la concentrazione del giocatore dalla tecnica pura, che troppo spesso rappresenta un fattore-chiave limitativo rispetto alla qualità del gioco.

I seguenti tre esercizi ti aiuteranno a migliorare il timing e il ritmo di gioco, e ti aiuteranno a giocare a tennis con minore sforzo.

Se impari a diminuire lo sforzo che metti nei tuoi colpi, accrescerai di conseguenza la solidità e l'accuratezza dei tuoi colpi, e, una volta che questo si sarà realizzato stabilmente, sarai in grado di aggiungere potenza controllata al tuo gioco.

 

Esercizio 1: Giocare da una posizione molto più arretrata rispetto alla linea di fondo

 

Troppo giocatori amatoriali si posizionano eccessivamente vicino alla linea di fondo quando giocano. Il motivo è comprensibile: nella maggior parte dei casi preferiscono disputare una "partitella" anziché limitarsi a palleggiare allenando i colpi. E nel giocare i punti, puntano a posizionarsi sempre alla distanza giusta per poter arrivare sulle palle corte dell'avversario.

Tuttavia, se giochi troppo vicino alla linea di fondo accorci la distanza tra te e il tuo avversario, e questo diminuirà il tempo di cui disponi per colpire la palla.

Quando il tuo timing non è ancora adeguato, i tuoi colpi saranno inevitabilmente troppo corti, per effetto della tendenza a impattare la palla con i muscoli contratti. Questo fenomeno avrà come conseguenza una serie di colpi tecnicamente errati e una sostanziale mancanza di solidità nel tuo gioco.

Giocando troppo vicino alla linea di fondo tenderai a sviluppare un timing inadeguato

Ed una tendenza a colpire con i muscoli contratti

 

In prima battuta, se desideri veramente migliorare il tuo tennis sul lungo termine, il mio suggerimento è quello di giocare molto meno "tennis competitivo" quando ti alleni con i tuoi compagni di gioco abituali.

E il mio secondo suggerimento è di giocare posizionandoti molto più indietro rispetto alla linea di fondo per almeno 5 o 10 minuti in ogni sessione di allenamento (magari anche un po' più a lungo).

Giocare 2 o 3 metri dietro la linea di fondo ti permetterà di usufruire di molto più tempo per preparare il colpo ed eseguire correttamente lo swing. Allo stesso tempo, avrai a disposizione un campo molto più lungo nel quale indirizzare i tuoi colpi.


Giocare molto dietro la linea di fondo ti permette di disporre di tutto il tempo

necessario per eseguire il tuo colpo liberamente e in modo rilassato.

 

Insomma, il beneficio di questa impostazione sarà duplice: più tempo per colpire e più libertà nel colpire, dal momento che la linea di fondo avversaria sarà ora piuttosto lontana e, di conseguenza, ti accorgerai che ti capiterà molto meno spesso di mandare la palla troppo lunga.

L'obiettivo è trovare il ritmo giusto con la palla: in altre parole, provare a colpire la palla quando è in fase di discesa ed a eseguire lo swing liberamente, senza percepire nessuna tensione muscolare durante tutto il movimento.

Con la pratica, inizierai a provare soddisfazione a giocare in questo modo. Nel momento in cui scomparirà la pressione derivante dall'avere poco tempo a disposizione per colpire, ti sentirai finalmente libero di eseguire il colpo in modo naturale e di lasciar andare il braccio.

Questo tipo di timing costituisce la BASE su cui impostare qualsiasi altro timing relativo a colpi da giocare in situazioni in cui avrai meno tempo a disposizione, come nei casi in cui dovrai colpire la palla quando si trova in ascesa verso l'apice del suo rimbalzo.

In altre parole, una volta che avrai davvero sistemato il timing nel modo suggerito, mediante esercizi di palleggio da una posizione molto arretrata, troverai sicuramente più semplice aggiustarlo via via a situazioni diverse e più complesse, mantenendo senza difficoltà quella stessa sensazione di assenza di pressione e di movimento rilassato attraverso la palla. Allo stesso tempo, la tua tecnica nei colpi al rimbalzo sarà diventata molto più fluida.

 

Esercizio 2: “Ho tempo a sufficienza?”

 

Gli allenatori e i giocatori più esperti notano molto facilmente che l'amatore principiante o di livello intermedio colpisce quasi sempre la palla in ritardo. Di conseguenza, il suggerimento più comune è quello di "portare la racchetta all'indietro" prima possibile, in modo da avere più tempo per colpire.

In teoria non c'è nulla di sbagliato in questo consiglio. In pratica, tuttavia, nella maggior parte dei casi esso non darà i risultati sperati. Questo capita perché, nel portare la racchetta all'indietro, il giocatore finisce per rompere il proprio timing attraverso un movimento improvviso.

Inoltre, la racchetta inizierà il proprio percorso in avanti partendo da una posizione di immobilità, e la cosa richiede l'esecuzione di un movimento a strappo.

In altre parole, per accelerare improvvisamente la racchetta partendo da un "punto fermo", abbiamo bisogno di usare tanta forza tutta ad un tratto. Possiamo riuscirci soltanto attraverso un aumento della tensione corporea e l'applicazione di una forte contrazione muscolare: le conseguenze sono invariabilmente la diminuzione della regolarità dei colpi ed un significativo spreco di energie.

Le 3 fasi del dritto al rimbalzo: ciascuna di esse è eseguita ad una velocità diversa

rispetto alle altre

 

In realtà, lo swing di ogni colpo al rimbalzo ha tre fasi distinte:

– una fase di preparazione veloce

– un movimento più lento della racchetta nella fase intermedia tra lo swing all'indietro e quello in avanti

– una fase di accelerazione verso la palla

Per far sì che le tre fasi siano in armonia tra di loro, un ruolo-chiave è giocato dalla seconda di esse, cioè dalla fase di transizione tra il movimento della racchetta all'indietro e quello in avanti verso la palla.

Questa fase dell'esecuzione del colpo DEVE essere fluida, in modo da permettere una successiva graduale accelerazione verso la palla. Se, invece di essere graduale, l'accelerazione viene eseguita con un movimento a strappo, i muscoli si tendono e si contraggono improvvisamente, provocando piccole variazioni all'orientamento della testa della racchetta, generatrici a loro volta di moltissimi errori.

 

La fase cruciale di un colpo al rimbalzo, quando devi "trovare il tempo”

 

Per questo motivo è cruciale che la seconda parte dello swing sia morbida, e questo può avvenire soltanto se non avvertiamo nessuna pressione derivante dal poco tempo a disposizione per colpire.

Il miglior modo per ottenere questo risultato, secondo la mia esperienza, consiste nel chiedersi ripetutamente, mentre eseguiamo quella fase dello swing, se abbiamo tempo a sufficienza per colpire.

Insomma, più acquisti consapevolezza di questa fase dell'esecuzione e del modo in cui la affronti, più efficacemente sarai in grado di correggere il tuo swing.

In effetti, la maggior parte delle correzioni al tuo movimento verranno apportate a livello di subconscio, allorché il cervello perfezionerà la velocità di esecuzione di ciascuna fase del colpo e, di conseguenza, rifinirà anche i passaggi di transizione tra le fasi stesse.

Ma ripeto, per riuscire davvero a focalizzare la tua attenzione su questi dettagli, è fondamentale dedicare tempo sufficiente al palleggio non competitivo e rilassato, senza focalizzarti soltanto sulle partite.

Tutta la tua consapevolezza deve essere concentrata sul colpo che stai eseguendo: per questo è importante che tu riceva palle facili da giocare.

L'ideale sarebbe combinare questo esercizio con l'Esercizio 1, che richiede un posizionamento per il palleggio a circa 2 o 3 metri dietro la linea di fondo.

Il tuo obiettivo in questo esercizio è trovare il tempo giusto nell'esecuzione della seconda fase dello swing. Ci riuscirai attraverso la consapevolezza e la ripetizione.

Quando riuscirai a liberarti della pressione, sarai in grado di rilassarti. E una volta che riuscirai a rilassarti, il tuo swing diventerà molto più fluido e sarà in grado di generare molta più potenza con meno sforzo.

Capirai di essere sulla strada giusta esattamente nel momento in cui avvertirai le sensazioni di non avvertire la pressione e di colpire la palla senza sforzo.

Un ultima cosa: ti consiglio di consentire al tuo subconscio di fare tutte le correzioni necessarie senza fretta, in un orizzonte di lungo termine. Non forzarlo coscientemente: semplicemente, concentrati sul timing nella fase 2 dello swing, colpisci mille palle, e attendi.

Fornisci al tuo cervelletto un numero di informazioni e riscontri sufficiente a permettergli di lavorare al meglio su quell'operazione altamente complessa che consiste nell'invio di migliaia di segnali a centinaia di muscoli del tuo corpo, che necessitano di operare in armonia quasi perfetta.

 

Esercizio 3: Allineamento alla traiettoria della palla

 

Ho scoperto per la prima volta questo esercizio nel libro The Inner Game of Tennis di Timothy Gallwey, e lo considero uno dei lavori più utili per migliorare sia il timing sia il ritmo.

Gallwey lo chiamava “cavalcare la palla" (riding the ball) e l'idea di fondo è quella che tu ti muova seguendo lo stesso andamento della palla.

Quando la palla scende verso il suolo, anche tu ti abbassi. E quando la palla sale, ti alzi.

Quando la palla scende, anche io mi abbasso…

…e quando la palla sale verso l'alto, mi alzo verso di lei.

 

L'esercizio funziona meglio se non ti posizioni troppo lontano dalla linea di fondo, perché in quel caso la palla tornerebbe a scendere verso il basso nel percorrere l'ultimo tratto prima di raggiungerti, mentre tu sei ancora impegnato ad alzarti per muoverti nella sua direzione.

Per questo motivo, non si tratta di un esercizio che può funzionare in tutte le situazioni, in quanto, per ottenere il massimo dell'efficacia, il ritmo del tuo movimento deve aderire quanto più possibile alla traiettoria della palla.

Qualche volta colpirai la pallina mentre sta scendendo verso il suolo, qualche altra volta al culmine del suo rimbalzo e qualche altra volta ancora mentre è in fase di ascesa verso l'alto: l'esercizio non può affinare tutti i tre tipi di ritmo nello stesso momento, e l'unico modo per lavorare su ciascuno di essi è semplicemente quello di palleggiare quanto più possibile.

Quindi continua a farlo senza risparmiarti, provando ad andare giù verso il basso per caricare nelle gambe l'energia necessaria al colpo, per poi alzarti verso l'alto e rilasciare tutta quell'energia nel tuo colpo subito dopo che la palla ha rimbalzato e ha ripreso a volare verso di te.

Il ritmo impostato in questo modo funzionerà in quasi tutti gli scambi da fondo campo quando palleggi regolarmente con il tuo compagno di allenamento: ma si rivelerà essere quello giusto anche successivamente, quando lo avrai interiorizzato a sufficienza e passerai a giocare scambi competitivi.

Uno dei benefici meno evidenti, ma allo stesso tempo più preziosi, di questo esercizio consiste nell'aiutarti non solo a migliorare il timing, ma anche a focalizzarti maggiormente sul caricamento sulle gambe e ad acquisire una più compiuta consapevolezza della potenza che puoi generare attraverso la spinta degli arti inferiori sul suolo.

Se "spingi" le tue gambe verso il suolo, il suolo "spingerà indietro" e tu proverai la sensazione di ricevere energia dal suolo stesso.

Ovviamente non è il terreno a trasmettere l'energia, però la tua sensazione sarà esattamente questa.

Inoltre, generando più energia attraverso le gambe sarai in grado di liberarti di parte della tensione che trattieni nelle braccia, ed in questo modo raggiungerai un grado ancora superiore di fluidità dello swing, che a sua volta si tradurrà in maggiore solidità e potenza.

 

In definitiva, il timing ed il ritmo nel tennis sono aspetti dell'esecuzione dei colpi tutt'altro che facili da padroneggiare, e la maggioranza degli errori tecnici che vediamo commettere ai giocatori amatoriali hanno in realtà la propria origine in un cattivo timing.

In effetti, quando rifletti sul "movimento corretto della racchetta", è assai probabile che tu stia in realtà focalizzando la tua attenzione (e quindi l'"occhio della tua mente") sul percorso della racchetta, anziché sulla traiettoria della pallina.

Se è così, come puoi cogliere il tempo della palla se in realtà non stai prestando nemmeno troppa attenzione al suo movimento?

Soltanto quando la tua attenzione sarà totalmente concentrata sulla palla sarai in grado di valutare con precisione il tempo giusto per andare ad impattarla con la racchetta nel modo più agevole ed efficiente.

E' quindi assolutamente cruciale che le tue sessioni di approfondimento degli aspetti tecnici dei colpi siano integrate da allenamenti impostati su esercizi di timing e di ritmo, in modo da lavorare sul raggiungimento, nel lungo termine, di un maggior grado di fluidità dei colpi.

Prova ad eseguire con continuità gli esercizi che ti ho consigliato, e sono certo che ne apprezzerai presto i risultati!